
Come allungare la vita del tuo gatto
Se vuoi bene al tuo gatto, come io ne voglio al mio, il pensiero che un giorno non ci sarà più ti causa una fitta al cuore.
Desidero che resti con me il più a lungo possibile e mi sono messa alla ricerca di informazioni sulla longevità del gatto di casa, la buona notizia è che la medicina veterinaria, come quella umana, ha fatto passi da gigante e che la vita dei micini casalinghi pian piano si sta allungando, proprio come la nostra.
Le variabili che entrano in gioco sono tante, oltre alla genetica, quelle principali sono: lo stile di vita, l’alimentazione e, appunto, le cure.
Il gatto di casa ha attualmente un’aspettativa media di vita di 14-15 anni che, in alcuni casi, si può allungare fino 20-21 anni.
I randagini e i gatti che escono liberamente dal giardino purtroppo raramente vanno oltre i 5-6 anni.
Il comunissimo gatto soriano, con il suo patrimonio genetico ben miscelato, è in genere più robusto e longevo rispetto ai gattini di razza.
Il fatto di uscire liberamente dal giardino e poter girovagare in città o in campagna sono fattori di rischio per malattie anche gravi, come la FELV e la IFV, e per gli incidenti, soprattutto causati dalle automobili.
Quindi se il tuo micio è abituato a stare in casa, senza uscire dal terrazzo o dal giardino la sua aspettativa di vita aumenta un bel po’.
La sterilizzazione aumenta, anche del doppio, l’aspettativa di vita del gatto.
Nel caso delle femmine la sterilizzazione precoce (idealmente intorno ai 6-7 mesi) evita un bel po’ di problemi all’apparato riproduttivo (tumori mammari e infezioni all’utero in primis) e lo stress del calore.
Nel caso del maschio evita i pericoli delle fughe, sia per quanto riguarda automobili e incidenti vari, sia per quanto riguarda zuffe con altri gatti che spesso comportano il contagio di malattie virali gravi e incurabili come le già citate FIV e FeLV.
I gattini maschi, sempre sterilizzati precocemente, inoltre non sviluppano comportamenti indesiderati come la marcatura del territorio.
Un altro aspetto importante è quello legato all’alimentazione: il gatto è un carnivoro stretto che ha bisogno di una dieta con un elevato contenuto proteico e un limitato apporto di cereali, sia le proteine che i cereali devono essere di alta qualità per tenere lontani i problemi renali.
Quindi molta attenzione a quello che c’è dentro a crocchette e bocconcini che acquisti per lui e altrettanta attenzione a mantenere il peso forma. L’obesità causa vari problemi di salute al micio di casa ed è uno dei fattori negativi che accorciano l’aspettativa di vita.
Non esagerare con il cibo e gioca con lui tenendolo in esercizio, in questo modo anche il micio sterilizzato può mantenere un peso perfetto.
Insieme al cibo ricordati anche dell’acqua, è importante che il micio di casa beva a sufficienza acqua fresca, i gatti tendono a bere poco perchè non amano troppo l’acqua nella ciotola, in genere preferiscono l’acqua corrente.
Molti gatti amano bere dal rubinetto, siccome non è possibile lasciarlo aperto per loro un’idea utile è provare con piccole fontanelle che riciclano l’acqua ma la fanno scorrere invece di tenerla stagnante.


3 commenti
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Paolo
Da parte mia penso che influisca una buona alimentazione, ma non solo. Io vivo con quattro gatti, ovvero quattro gatti vivono nella mia casa e mi accettano come l’animale a cui rivolgersi :). Vivo al piano terreno in una zona residenziale a bassissimo traffico, quindi nessun pericolo stradale, provvisti di gattaiola, alcuni sono amati dai bambini della zona, vanno e vengono come gli pare. Il negativo è che in casa sporcano, il positivo è che potendo vivere all’esterno secondo loro natura ed avendo la casa come rifugio, sono molto equilibrati. Naturalmente tutti sterilizzati, una femmina e quattro maschi.
Nonostante la gattaiola, la gattina (la matriarca) è quasi sempre in casa (esce ad aspettarmi solo quando esco, ma non solo lei, ed è questa la grande dolcezza dei gatti), Due dei maschi escono solo durante le ore dell’imbrunire e poi trascorrono tutta la giornata in casa. Il quarto non ha natura casalinga, è sempre fuori, viene a casa a mangiare e a bere (come fosse un albergo). Nonostante ciò è il più socievole degli altri, quando esco e torno a casa, lo trovo sempre ad aspettarmi. Ognuno ha il suo carattere. Durante l’inverno decidono loro, se fa troppo freddo stanno in casa, nelle giornate più miti escono. Come si suol dire non è l’Uomo che ha addomesticato il gatto, ma il contrario. (Alcuni scienziati ultimamente hanno pubblicato la teoria che i gatti si siano autodomesticati, ovvero abbiano deciso loro la vicinanza all’umano, naturalmente per i vantaggi reciproci).
A tutto ciò volevo aggiungere che non è solo una buona alimentazione (mai dimenticarsi che il gatto è un animale carnivoro e che purtroppo la maggior parte dei mangimi in vendita contengono solo il 20%-30% di carne (quelli scadenti anche meno) compensati da cereali, mentre i migliori alimenti sono quelli con 70% di carne e il 30% suddiviso fra integratori, erbe, ed altri prodotti per la loro salute). Ma il gatto ha anche bisogno di equilibrio, ovvero mancanza di stress. Una quotidianità nella loro vita (i gatti odiano i cambiamenti) ma soprattutto l’amore che ricevono, per allungare la loro vita.
amo il mio gatto
Buona domenica Paolo, prima di tutto tante fusa ai tuoi gattini e poi siamo molto d’accordo con te, l’alimentazione è importantissima ma ci sono anche altri fattori per far stare bene e in salute i nostri mici.